L’isola Gallinara è una piccola isola visibile da Alassio che, grazie alla sua rara vegetazione mediterranea e al suo ambiente incontaminato, è diventata un Parco Naturale Regionale.

È possibile visitarla prendendo parte alle escursioni marittime dalla primavera all’autunno; le imbarcazioni partono dal Porto Ferrari di Alassio e prevedono una sosta per il bagno. Il simpatico nome dell’isola deriva dalle galline selvatiche che la popolarono in passato, come riportano Catone e Varrone. Ora il volatile più diffuso è il gabbiano reale, che qui nidifica con tale successo da aver creato una delle colonie più grandi del Mar Tirreno. Tra il 356 e il 360 l’isola venne scelta come rifugio da San Martino di Tous, divenne quindi sede di un importante monastero che estese la sua influenza su tutta la Riviera di Ponente e nell'XI secolo anche sulla Catalogna e sulla Provenza. Nei secoli successivi l'abbazia cadde in rovina e si spopolò. Tracce di quell’antico passato sono oggi le rovine del monastero, la torre cinquecentesca e la chiesetta neogotica.

Ma ciò che catalizza l’attenzione sull’isola è soprattutto il suo ambiente marino incontaminato

I fondali ospitano numerose specie rare del Mar Ligure e sono di una bellezza indescrivibile.La roccia verticale a strapiombo sul mare, lungo le scogliere e le falesie che scendono ripide soprattutto a Punta Sciusciau e Punta Falconara, è caratterizzata da formazioni di coralli, gorgonie e spugne multicolori; mentre i fondali della zona settentrionale sono ricoperti da un'ampia prateria di Posidonia oceanica. Non solo pesci argentati, murene e altre meravigliose creature marine nel mare di Gallinara. L’isola fu approdo di marinai fenici, greci e romani. Le acque intorno all’isola custodiscono importanti reperti archeologici tra cui due relitti di navi onerarie romane (I sec. a.C.), cariche di anfore. Una delle due navi è allo stato attuale il relitto più grande del Mediterraneo. L’isola è proprietà privata, quindi si visita solo dal mare.