Daniele Comelli, gallerista e art advisor

Dall’art delivery ad una nuova galleria “fisica” che intende diventare luogo di riferimento per l’arte nazionale e internazionale.
Daniele Comelli racconta il suo percorso attraverso l’arte contemporanea

Daniele, prima di decidere di aprire la tua prima galleria “fisica” a Genova, nel 2018 hai seguito un’intuizione imprenditoriale che ti ha portato a creare una galleria online.

Partiamo dunque da una domanda inevitabile: cosa ti ha spinto a fare questo secondo passo? Il progetto era già in cantiere?
Quando ho deciso di lasciare la galleria di famiglia, l’ho fatto con l’obiettivo di creare una galleria tutta mia. Sapevo che avrei dovuto affrontare numerose sfide, ma non mi sarei mai aspettato che una pandemia mondiale avrebbe rivoluzionato completamente i miei piani.
Con il diffondersi del Covid-19, ho capito che sarebbe stato difficile aprire uno spazio fisico e che avrei dovuto basarmi interamente sul digitale. Ho investito molte risorse e tempo per creare una presenza online solida e accattivante, cercando di raggiungere più clienti possibili in tutto il mondo.
Tuttavia, adesso credo sia giunto il momento di fare il salto e di fare ciò che volevo, aprire uno spazio tutto mio. Nonostante l’enorme successo riscontrato online, sento che ci sia ancora qualcosa di speciale nell’avere uno spazio fisico in cui i clienti possano vedere le opere d’arte dal vivo e interagire direttamente con me e con i miei collaboratori.

Come pensi sia cambiato negli ultimi anni il pubblico
delle gallerie d’arte?
Non riesco a fare un confronto poiché mi sono dovuto creare un pubblico di riferimento da zero. Mi spiego meglio: quando ho deciso di “camminare da solo” non, sapevo davvero da dove iniziare. I clienti di mio padre ovviamente erano anziani ed io avevo bisogno di un pubblico giovane, nuovo. Dopo diverse ricerche ho iniziato a creare le mie proposte in base a quello che piaceva a me e da lì è iniziato tutto. Ecco perché dico che il pubblico me lo sono creato da zero.
Viaggi molto nel mondo tra fiere e manifestazioni di arte contemporanea. Facendo una fotografia della situazione in Italia oggi, come la vedi rispetto agli altri paesi?
In Italia, le fiere d’arte contemporanea rappresentano un’importante occasione di incontro e di scambio tra artisti, collezionisti, galleristi e appassionati d’arte. Tuttavia, rispetto alle fiere d’arte contemporanea estere, si può notare che le fiere italiane sono ancora ad un livello standard. Una delle ragioni potrebbe essere la mancanza di una mentalità e di un’organizzazione adeguata: ci vuole una grande preparazione e una gestione professionale per poter offrire un’esperienza di alta qualità ai
visitatori e agli espositori.

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