Una passione fin da piccolo
Roberto, sin da piccolo, andava al porto a mangiare i ricci con il pane e dalla terza media, quando scoprì la figura di uno chef su un libro di scuola, iniziò a capire che questa sarebbe poi diventata una passione viscerale. La sua missione è proteggere le materie prime, essendo un fautore della filosofia del “preparato in casa”.
Non esiste qualità scontata, ed è per questo che lo Chef non scende a compromessi, così da garantire un’eccellenza costante. Per lui la cucina non è un set mediatico, ma un luogo magico dove l’artista dà vita alla sua anima in un transfert concreto tra la creatività e il cibo.
Nato a Varese nel 1973, amante degli animali e dello sport, Roberto ama condividere la sua passione con i suoi più giovani collaboratori, aiutandoli in un difficile percorso fatto di sfide e momenti di sconforto, ma ricco di momenti gratificanti e di grandi soddisfazioni. Nella cucina dell’hotel nascono i prodotti più genuini, come fossero sfornati in casa: pane, focacce e paste trafilate al bronzo. La caratteristica che contraddistingue Roberto e che lo rende unico sul panorama nazionale è la sua poliedricità. Infatti, sono pochissimi gli chef specializzati sulla cucina gastronomica “disposti” a spendersi anche in servizi tipicamente alberghieri opposti come il breakfast o una cucina più informale. E così, Roberto passa da un fornello dove prepara un piatto della tradizione come le trofie al pesto o gli spaghetti alle vongole ad un altro dove le protagoniste possono essere delle capesante o delle ostriche riviste in chiave gourmet. Dal salmone affumicato in un binomio delicato con una mostarda di mele e ananas agli acclamati “Spaghettoni del Pescatore” serviti in una cocotte di ceramica – in assoluto il nostro best-seller – per finire con un frozen accompagnato da croccanti lamponi disidratati e fatti mantecare nel burro di cacao. Oppure, il classico tiramisù, sempre nel rispetto della tradizione. Che sia il nostro 18.97 Bistrot Contemporaneo oppure il Gazebo – la proposta gourmet – tutto è curato con la solita passione. I piatti di Chef Balgisi, talvolta ispirati dall’incantevole musica di Ludovico Einaudi, sono il suo linguaggio più autentico, che guarda il passato con un occhio attento al futuro con determinazione e vitalità.